25 Aprile 2025

HABEMUS. DIARIO DAL CONCLAVE / Giorno 4. L’attendismo dei cardinali e il “surplace” nelle riunioni a porte chiuse. Trump e il precedente di Villa Taverna: “Potrebbe rompere gli equilibri”

“Habemus. Diario dal Conclave” è la nuova rubrica del Blog, nata per raccontare giorno per giorno l’attesa elezione del successore di Pietro. Tra retroscena, segnali e sussurri vaticani, accompagnerà gli iscritti nel cuore delle scelte che decideranno il prossimo Papa.


Giorno 4.

All’Aula del Nuovo Sinodo arrivano alla spicciolata.

Tre, quattro, massimo cinque porporati alla volta.

Non sia mai che qualcuno si faccia strane idee. Perché la “campagna elettorale” è un conto, ma non è vero che la Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II e tuttora in vigore, proibisce “severamente ai cardinali elettori di concludere patti, accordi, promesse o altri impegni di qualsiasi genere” in cambio del voto?

Battute a parte, è un chiaro esempio del mood registrato in questi giorni, della prudenza che inaspettatamente ha contagiato pure le matricole attese al ballo dei debuttanti, quelle da cui i cronisti – a dirla tutta – speravano di estorcere le migliori informazioni.

Anche oggi, nella quarta Congregazione generale dalla morte di Francesco, i 33 interventi dedicati alle tematiche della Chiesa e del mondo risulta siano stati un intermezzo tutt’altro che memorabile, incastrato tra il giuramento dei nuovi cardinali appena giunti a Roma e la lettura della già citata Costituzione apostolica.

Perché è vero che i capannelli di porporati – avvistati qua e là per le vie della Capitale – lasciano intendere che gli scambi di idee siano entrati nel vivo, ma allo stesso tempo, per descrivere i primi giorni dalla morte di Francesco, fonti vaticane ricorrono al gergo ciclistico, e in particolare al termine “surplaceR…

Lascia un commento