8 Maggio 2025

HABEMUS, DIARIO DAL CONCLAVE / Sussurri dal primo scrutinio: i motivi della fumata nera in ritardo. Le indicazioni sulla “giornata decisiva” di Pietro Parolin

No, mi dispiace: i sussurri in questione non arrivano dal gabbiano del comignolo, vanitoso e indiscusso protagonista del primo giorno di conclave, testimone privilegiato di quanto accaduto qualche metro più in basso, in Cappella Sistina.

Eppure piccole indicazioni in qualche modo filtrano sull’elezione papale che oggi si avvia verso la sua seconda giornata, dopo un inizio thrilling.

L’attesa record per la prima fumata nera, con due ore di ritardo sui calcoli della Santa Sede, ha alimentato in una Piazza San Pietro gremita l’idea che dopotutto fosse possibile avere il nuovo Papa in tempi rapidissimi. Difficile, viste le divisioni emerse nelle Congregazioni generali dei giorni prima. Del resto – bisogna ricordarlo – al momento della verità si arriva dopo 12 anni tutt’altro che idilliaci.

Ma allora a cosa si deve questo ritardo? Le ipotesi più citate sono soprattutto tre.

La prima: l’elevato numero di cardinali, in aggiunta ai problemi di comunicazione riscontrati già nelle assemblee dei porporati – fra berrette rosse in difficoltà tanto con l’italiano quanto con l’inglese e il francese – potrebbe aver comportato tempi dilatati sui calcoli della Santa Sede.

Possibile? Sì, ma improbabile, visto che il Vaticano aveva già messo in conto tempi “tecnici” di que…

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