7 Giugno 2025

Moldova, l’allarme dell’intelligence: Mosca pronta a dispiegare truppe in Transnistria. Il bivio di settembre e i rischi per i vicini: i dettagli

È da tempo che Alexandru Musteața, capo delle spie di Chisinau, si sveglia al mattino con un pensiero fisso, quasi un tormento: preparare la Moldova al peggio. Ha molti crucci, ma agli assilli del mestiere si aggiunge un ulteriore tarlo: non gli è concesso il lusso di un lamento. Perché non può dire che i leader del Paese siano insensibili all’argomento.

Hanno letto con attenzione tutti i suoi memo, li hanno presi sul serio. Ed è lì che Musteața ha chiarito: il futuro della Moldova si gioca a settembre, nelle elezioni che ridisegneranno il prossimo parlamento. Già, peccato non si tratti di politca solamente.

Il fatto è che nelle ultime settimane, alle tecniche comprese da sempre nel manuale di interferenza classico del Cremlino – alla disinformazione, alla corruzione elettorale, alle proteste di piazza e ai disordini orchestrati ad arte – si è aggiunta una preoccupazione nuova: quella che ha a che fare con un importante dispiegamento militare, con qualcosa di molto simile all’uso della forza.

Nessuna invasione, attenzione: le controindicazioni di un’incursione in piena regola, al momento, sarebbero troppe, talmente tante da rendere l’impresa proibitiva.

Mosca punterebbe più che altro a mostrare i muscoli, a influenzare il futuro della Moldova attraverso un’

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