Voci da Teheran: presenza militare nelle strade, arresti e paura per Khamenei. Regime instabile anche dopo la tregua. Perché la Guida Suprema non esce dal bunker: l’ultima scadenza prima di acclarare la crisi

Non è bastato mostrarsi in video, rivendicare la vittoria, gonfiare il petto. L’intervento di Ali Khamenei non ha riconciliato la Guida Suprema con i sostenitori del regime, da giorni preoccupati all’idea che il grande ayatollah non sia più nelle condizioni di tornare ad assumere il potere.
Da Teheran, a questo proposito, arrivano in queste ore voci e versioni di ogni genere.
C’è chi sospetta che il messaggio alla nazione iraniana sia stato pre-registrato, girato prima della fine della guerra; altri hanno invece osservato una debolezza ancora più marcata rispetto a quella a cui l’86enne leader aveva abituato negli ultimi mesi.
Ma il dato incontrovertibile è soprattutto un altro: Ali Khamenei è ancora nascosto, probabilmente sottoterra, nello stesso bunker in cui ha trovato riparo fin dalle prime ore della guerra.
La decisione di mostrarsi in video potrebbe essere dunque figlia delle pressioni esercitate dagli stessi fedelissimi.
Nelle scorse ore non è passato inosservato lo scambio – altamente inusuale – fra il conduttore del notiziario della tv di Stato iraniana e Mehdi Fazaeli, capo dell’archivio personale di Khamenei.
Il primo, riferendo della “preoccupazione” della gente, ha infatti osato chiedere: “Può dirci come sta?“. E l’…