Il rilancio di Putin. Manovra di accerchiamento attorno a Pokrovsk, truppe ammassate alle porte di Sumy. I rapporti di forza e il “gioco della talpa” dei russi. Feroci combattimenti in corso: la situazione

È una manovra di accerchiamento meticolosa e spietata, il tentativo brutale di stringere Pokrovsk in una morsa letale, lo stratagemma pensato dai generali di Vladimir Putin per far crollare le difese di una città chiave, di uno snodo strategico per tutta l’Ucraina.
Nel vertice odierno, all’interno dell’Ufficio presidenziale di Bankova Street, il comandante in capo delle Forze Armate ucraine, Oleksandr Syrskyi, non ha nascosto la dura verità proveniente dal terreno ai vertici di Kyiv. Di un fronte lungo ormai 1.200 chilometri, è proprio Pokrovsk “il punto più caldo“, il luogo in cui si concentra l’assedio, quello in cui ci sarà da soffrire.
Ondate di assalti continui si registrano sull’asse Pokrovsk-Myrnohrad, con feroci combattimenti aventi le truppe ucraine protagoniste: stremate ma ancora in piedi, impegnate nel tentativo eroico di respingere i tentativi d’avanzata russi, metro dopo metro, fino a quando sarà possibile.
Troppo alta la posta in palio: perdere Pokrovsk significherebbe spianare la strada ai russi verso est, rischiare un cedimento su più direttrici.