Aprile 19, 2020

BerlusConte

Da una parte i miti, i moderati, forse gli ingenui. Quelli che pensano che l’intervista di Giuseppe Conte a “Il Giornale” di Alessandro Sallusti sia la prova provata della migliore qualità del nostro premier: l’onestà intellettuale. Perché sussurrare ringraziamenti al telefono a Silvio Berlusconi per la disponibilità a collaborare nella crisi del coronavirus è un conto; dichiarare pubblico apprezzamento per Forza Italia sul quotidiano di famiglia è un altro.

Dall’altra parte i maliziosi, gli avvezzi ai tradimenti e agli inganni della politica, gli esperti delle umane cose, pronti a ricordarci che Giuseppe Conte non è Madre Teresa di Calcutta. Che l’uomo che ha guidato un governo Salvini-Di Maio reinventandosi premier/statista di un governo di centrosinistra non è nuovo a trasformismi e giravolte, di tutto è capace pur di restare in sella, anche di tessere le lodi di un nemico storico per renderlo più propenso a salvarlo, se mai dovesse presentarsene l’occasione.

Noi non sappiamo dove stia la verità, ma possiamo tentare di articolare un pensiero. Crediamo che realmente Conte abbia apprezzato l’atteggiamento di Forza Italia rispetto a quello dei sovranisti Salvini e Meloni. Al pari di ogni italiano estraneo alle logiche delle tifoserie non dev’essere stato difficile per il Presidente del Consiglio osservare che i populisti hanno continuato la loro consueta attività di sciacallaggio anche durante l’emergenza coronavirus. Berlusconi, al contrario, ha mostrato il giudizio di cui può disporre soltanto chi ha avuto l’onore e l’onere di guidare un Paese come l’Italia in fasi drammatiche come quella che stiamo attraversando.

Da qui a dire che nascerà il BerlusConte, che Conte e Berlusconi formeranno un governo ce ne passa. Per le ragioni più disparate: perché sarebbe difficile immaginare Conte alla guida del terzo governo diverso nel giro di pochi mesi; perché pensare M5s e Forza Italia a braccetto sarebbe troppo anche per questo mondo capovolto; perché non è detto che le scosse telluriche che fanno tremare questo esecutivo ormai da mesi portino al terremoto politico che tutti pronosticano.

C’è però un risultato che Conte ha ottenuto qui ed ora: quello di allontanare ulteriormente Forza Italia da Salvini e Meloni. Dopo lo smarcamento di Berlusconi sulla posizione oltranziste dei due sul Mes, adesso quest’intervista. Visto che siamo nel mezzo di una pandemia, usiamo una metafora epidemiologica: avvicinando a sé Berlusconi, Conte ha isolato il virus sovranista.

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