14 Giugno 2024

Meloni, Macron e la “panna montata”: tutti i retroscena di un G7 sul filo della tensione

Non è la prima volta che Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron tirano di scherma. E tutto dice che non sarà neanche l’ultima. Ma il G7 in Puglia segna comunque un cambio di fase, il passaggio dal fioretto alla sciabola, lo sconfinamento da questioni politiche a qualcosa di molto vicino al rancore personale. Almeno lato Italia.

È quanto garantiscono fonti vicinissime al Presidente del Consiglio, pronte a descrivere una Giorgia Meloni “risentita e delusa” nei confronti del Presidente della Repubblica Francese. Perché, sì, “in passato c’erano stati scambi di vedute, anche accesi, ma alla fine si erano parlati e avevano ridotto le distanze. Questa volta no, questa volta è diverso“.

Il punto è che Meloni ritiene di aver subito un torto gratuito, uno sgarbo ancora più grave perché avvenuto non nel corso di un duello a viso aperto, ma nel mezzo di un evento al quale aveva lavorato per mesi, nella speranza che tutto fosse perfetti. Per certi versi lo è stato, per altri meno. I presenti hanno effettivamente apprezzato la cura dei dettagli, l’originalità dei temi proposti, la buona cucina, l’accoglienza. Persino i cronisti al seguito, critici per deformazione, hanno riservato un particolare plauso all’idea di dedicare loro uno spazio per il ping-pong. Dunque tutti promossi. Ma il boccone di traverso, intanto, resta.

Per capire, bisogna riportare indietro le lancette almeno fino a ieri pomeriggio. Ovvero al momento in cui Meloni – innervosita dall’atteggiamento di Macron – sceglie d’istinto di sconfessare la linea comunicativa che Palazzo Chigi aveva inizialmente approvato per gestire le incomprensioni delle ore precedenti.

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