Marzo 25, 2019

Basilicata coast to coast

Come Rocco Papaleo, che percorre insieme al suo gruppo d’amici la regione da un’estremo all’altro, così pure Di Maio e i 5 Stelle realizzano il loro personalissimo Basilicata coast to coast.

Nella lunga traversata, però, non si ammirano le bellezze di quello che vari commentatori, per la ricca presenza di petrolio nel sottosuolo, hanno ribattezzato “Texas d’Italia“. Dal Tirreno allo Jonio, il sole che spacca le pietre lucane non illumina il sentiero di una classe dirigente vittima delle sue assurde convinzioni, ma soprattutto delle sue contraddizioni. Basta dire che Gianluigi Paragone, uno che di mestiere ha fatto il giornalista, e dunque un’analisi politica dovrebbe pure saperla fare, sintetizza la sconfitta con un post su Facebook che è più comico di una battuta di Papaleo e soci: “L’ho detto al Corriere così come lo dico in piazza: il Movimento non può fare a meno di Alessandro Di Battista“. Sono messi male.

L’approdo finale della combriccola delle “5 stelle cadenti” non è, come nel film, il palcoscenico scanzonato del “Festival di Scanzano Jonico”, bensì la certificazione di una crisi irreversibile, che sarà conclamata alle elezioni Europee. Perché non regge più, al terzo tonfo di fila dopo Abruzzo e Sardegna, l’assunto per cui i 5 Stelle alle elezioni locali sono meno strutturati per vincere. Basta vedere il risultato conseguito – purtroppo – da Salvini, che triplica i suoi voti in Basilicata rispetto alle Politiche di un anno fa non grazie ai candidati leghisti schierati sul territorio, ma per un voto d’opinione strettamente connesso alla sua persona, destinataria di una fiducia illimitata (pensate se non ci fosse Berlusconi) e ormai trasversale che la dice lunga sullo stato di disperazione di molte aree di questo Paese.

Di Maio questo consenso l’ha avuto: il 4 marzo 2018 in Basilicata hanno votato per lui 139.518 persone. Un anno dopo il risultato è più che dimezzato dal 44% al 20%. In questi 24 punti di scarto tra un’elezione e l’altra ci sono circa 82mila persone (ripeto 82mila!) che in 365 giorni hanno sperimentato l’incompetenza del MoVimento e lo hanno abbandonato. Per sempre.

Eccolo, l’itinerario ideale che si dipana un voto all’altro, l’immaginario che cambia da parte a parte, rendendo balbettante ogni scusante di Di Maio&Associati. “Ba ba Basilicata, ba ba Basilicata. Tu che ne sai, l’hai vista mai. Basilicata is on my mind“. Basilicata coast to coast.

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