Giugno 3, 2021

Grillo nega il genocidio degli Uiguri: solo “sensazionalismo mediatico”

Chi pensava che il libro degli orrori dell’intesa M5s-Cina fosse morto e sepolto deve purtroppo ricredersi. Non è bastato far rischiare all’Italia l’osso del collo – chiedere agli americani per ulteriori dettagli – siglando l’accordo noto come “Nuove vie della Seta”.

Adesso, nonostante il governo Draghi sia dichiaratamente – fortunatamente – atlantista, il fondatore del MoVimento 5 Stelle, Beppe Grillo, firma un documento in cui si sostiene che “la situazione sociale e politica nella Xinjiang, è più complessa del sensazionalismo della stampa generalista occidentale”.

Di fatto secondo Beppe Grillo il genocidio degli Uiguri è un’invenzione della stampa. Le donne che subiscono una sterilizzazione forzata? Gossip. I campi di detenzione? Rumours. Le torture, i lavori forzati, la repressione sistematica? Voci di corridoio, articoli acchiappa-click.

Quel che è più grave, però, come osservato dal portale Formiche.net, è che a redarre il documento in questione, intitolato “Xinjiang. Capire la complessità, costruire la pace, sia stato non solo un comico genovese, ma il presidente della commissione Esteri del Senato, l’esponente del MoVimento 5 Stelle Vito Petrocelli.

Il documento viene presentato come “capace di aiutare i decisori politici e l’opinione pubblica ad orientarsi in modo meno fazioso e pretestuoso rispetto alle accuse provenienti dai Paesi del Five Eyes, dell’UE e da alcune ONG e think-tank”. Di fatto il sottotesto è il seguente: gli Usa e l’Occidente imbrogliano, in Cina non avviene alcuna repressione. Ci vuole coraggio a sostenerlo. D’altronde non c’è da meravigliarsi, Petrocelli è lo stesso che si era detto a favore di una moratoria contro le sanzioni internazionali a regimi come Corea del Nord, Cuba, Iran, Nicaragua, Russia e Venezuela. Evidentemente è chiaro che la condotta cinese, secondo il suo punto di vista, non rappresenta un genocidio, ma la prassi.

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