Giugno 16, 2022

Conte espone Di Maio alla furia della base. Ma quei movimenti sospetti in Parlamento…

La segnalazione arrivata a questo Blog subito dopo l’attacco di Luigi Di Maio a Giuseppe Conte si è rivelata azzeccata. Anziché scegliere il silenzio per cercare di ricucire, l’avvocato ha scelto di rispondere a stretto giro al “suo” ministro degli Esteri. Mossa tatticamente corretta da parte dell’ex premier, indicativa della consapevolezza che ormai i rapporti – già ai minimi termini da mesi – sono giunti al classico punto di non ritorno.

Il presidente M5s risponde attraverso delle insinuazioni al veleno. Occhio ai grassetti: “Di Maio vuole fare un altro partito? Ce lo dirà lui“. E ancora: “Siamo alla vigilia di un appuntamento importante per la storia del Movimento, ovvero la votazione sul mantenimento del doppio mandato, ed era prevedibile che fosse motivo di fibrillazione anche per le sorti personali di tante persone che si sono impegnate col Movimento. Ci sarà una consultazione in rete e tutti si confronteranno“.

L’obiettivo di Conte e i movimenti “sospetti” in Parlamento

Cosa sta dicendo Conte? Semplice: che Di Maio è mosso da interessi personali, che vuole mettere al sicuro la sua poltrona. Tradotto: l’avvocato sta usando il registro tanto caro ai suoi elettori. Per la base M5s si tratta di materiale infiammabile, fumo negli occhi. L’avvocato sta tentando di sobillare la comunità grillina contro il presunto traditore della causa.

Conte invita Di Maio allo scontro aperto: “Le lezioni di Di Maio sulla democrazia interna fanno sorridere“, perché “con lui c’era un solo organo, il capo politico”. Ora invece “può chiedere audizione, venga a parlare al Consiglio nazionale“. Oltretutto, dice, “era nel Consiglio di garanzia e si è dimesso“. Sono frecciate di chi sa di parlare da una posizione di forza all’interno del partito, inviti che Di Maio non potrà raccogliere, se non in maniera fittizia.

Il minis…

Un commento su “Conte espone Di Maio alla furia della base. Ma quei movimenti sospetti in Parlamento…

  1. Ai grilini il potere piace. Altro che “uno vale uno”, “intelligenza diffusa”, “piattaforme per consultare la base”, “no euro”, “decrescita felice”, “zero rifiuti”, “no combustibili fossili” “no tav”, “no tap”, “no ai professionisti della politica”. Hanno realizzato il “fine processi mai”, il “reddito di nullafacenza”, “dimezzamento dei parlamentari”, tutte cose delle quali io personalmente farei volentieri a meno. Un disastro!

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