Aprile 11, 2023

Terzo Polo, tensione altissima: si riuniscono i “consigli di guerra”. Cosa si dicono (dietro le quinte) IV e Azione

Mai come oggi la rottura è stata ad un passo. Mai come oggi Carlo Calenda e Matteo Renzi sono stati politicamente vicini a lasciarsi. Umanamente lo hanno fatto da tempo. Non si prendono: eufemismo. Si detestano: esagerazione. La verità è che non si fidano, l’uno dell’altro. Ed ogni occasione è quella buona per ricordarselo, per domandarsi se sia possibile, a partire da questi presupposti, costruire un progetto che avrebbe l’ambizione di guidare l’Italia. O se non sia meglio fermarsi prima.

Ma cosa succede nel Terzo Polo? Come si arriva a rischiare di rompere – proprio dopo Pasqua – le uova (non di cioccolato) nel paniere? Cosa raccontano le fonti interne dietro richiesta di anonimato= L’aggiornamento è in tempo reale, in continua evoluzione. Prima notizia: alle 17:00 (ovvero da qui a pochissimi minuti) si incontrano i parlamentari di Azione, solo loro, per fare il punto della situazione. C’è chi lo descrive come un “consiglio di guerra“.

È un’espressione quasi “churchilliana”: piacerà a Calenda. A questa riunione corrisponderà in serata una riunione uguale e contraria di parlamentari e consiglieri regionali di Italia Viva in Senato (ore 21:30).

Sono proprio loro, i renziani, in queste ore di grande tensione, a dirsi “stupiti” da quanto sta accadendo nel campo di Azione. Un esponente di primo piano del partito dell’ex premier confida a questo Blog che “è dieci giorni che Carlo ci attacca su tutto. Lo abbiamo accontentato su qualunque cosa: dal tesseramento alla richiesta di passo indietro da parte di Matteo. Adesso lo dica: vuole rompere? Se ne assumerà la responsabilità davanti agli elettori. Forse non sopporta psicologicamente la presenza di Renzi“. Sono parole fortissime, che mettono in discussione la reale possibilità di prosecuzione del progetto Terzo Polo.

Attenzione: a quanto comunicano in questi minuti fonti accreditate di Italia Viva, la decisione di chiudere o m…

8 commenti su “Terzo Polo, tensione altissima: si riuniscono i “consigli di guerra”. Cosa si dicono (dietro le quinte) IV e Azione

  1. Il centro riformista va ampliato, non “amputato”. Il senso per continuare lo intuiscono forte molto italiani, ma non si palesano perché sinora non sono emerse linee programmatiche chiare del terzo polo. Quali sono i problemi da affrontare per primi (fra i molti attuali), e come affrontarli. Non in teoria, ma con sano realismo. Poche cose, ma chiare, sono in grado di catturare concreta attenzione. . Il continuo intervenire sulle evidenze giornaliere, importanti o meno, non chiarisce le linee del terzo polo. Approfittare della “fuffa” di Schlein, nonché delle défaillances del centro dx, con poche idee, ma chiare e importanti. E Matteo Renzi sulla scena, please!

  2. Sono convinta che fino a quando non ci sarà questa benedetta assemblea per redarre un manifesto comune, tutti i giorni o quasi ci siano schermaglie. Certo Renzi ha fatto un passo indietro ma nel congresso che si terrà a fine anno si voterà la segreteria. Calenda è già sceso in campo (anche se personalmente avrei preferito che facesse un passo indietro anche lui) I.V. proporrà qualcun altro. Al momento non esiste. Solo preferenze di elettori sui social. Grazie Dario

  3. Sono parte in causa, pur non essendo un iscritto a nessuno dei due partiti, lo sarei senz’altro in un partito unico. Ad una condizione: non essere considerati, noi militanti, res nullius. Abbiamo già visto cosa succede con le elezioni per accordi tra due partiti, abbiamo visto come si distruggono le leadership in uina guerra continua e sotterranea tra le varie fazioni. Se ci sarà, il congresso dovrà essere aperto, attorno a dei temi principali, a più attori che discuteranno e metteranno al voto la piattaforma politica del partito. Ed ovviamente la leadership: è semplicemente offensivo pensare di somministrarci la minestra già pronta: non sarebbe un segretario eletto, ma imposto. Ed avrebbe vita breve e difficile.

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