Settembre 5, 2023

RETROSCENA! Schlein e l’idea di una richiesta ai big dem. Il “tarlo” Bonaccini e l’obiettivo % delle Europee. Gli ultimi nomi caldi

Sarà che le Europee sono pur sempre una rassegna continentale. Oppure sarà la voglia di esagerare di qualche deputato dem in clima campionato. Ma c’è un motivo se qualcuno paragona la prossima tornata elettorale alla “Champions League” di Elly Schlein. E va bene che per molti l’inno dell’Europa, la Nona di Beethoven, non emoziona quanto la musichetta della coppa dalle grandi orecchie. Capiamo tutto, capiamo perfettamente. Ma un leitmotiv infine si ritrova in questo paragone un po’ blasfemo. E sta nei baci e negli abbracci dei parlamentari di rientro dalle ferie, nelle abbronzature un po’ appassite, nei resti di un’estate che una volta a Roma appare già finita. Come pure nelle mani che coprono labbra nel mezzo di un ragionamento, nei nomi sussurrati appena, quasi che un osservatore indiscreto possa altrimenti scovare la novità di formazione. E così cambiare il corso di una partita attorno a cui ruota una stagione.

E allora può sembrare un paradosso per chi del pacifismo ha intenzione di fare il suo vessillo, ma suona quasi come una chiamata alle armi quella che Elly Schlein e dirigenti a lei vicini hanno ora intenzione di indirizzare ai propri compagni di partito. Perché sì, ci sono caselle che ad oggi non sembrano in discussione per la gara brussellese: il capodelegazione all’Europarlamento, ad esempio, Brando Benifei, è dato come titolare fisso in tutti gli schemi; dicasi lo stesso per la coordinatrice della segreteria dem, Marta Bonafoni e per l’ex segretario Nicola Zingaretti, che immagina per sé un ruolo da regista al Centro (Italia); a Firenze, invece, tutti dicono che sarà Dario Nardella a fare man bassa di consensi. E nel primo totonomi, per un verso o per un altro, rientrano sempre Sandro Ruotolo e Pietro Bartolo. Ma queste non sono gran sorprese. Altre ne bollono in pentola. E per i destinatari non sempre così gradite.

La richiesta di Elly Schlein ai big dem. I sospetti su Bonaccini. I grandi nomi pronti a correre e il rischio di uno sgambetto…

Il punto è che tira aria di battaglia esistenziale, per l’Europa ed il Pd a guida Schlein. E dunque, tuona un maggiorente vicinissimo alla segretaria, “dobbiamo metterci la faccia. Elly lo farà. Ma preciso che dobbiamo, tutti“. Fate attenzione alle parole, perché casuali non sono, ma un po’ allarmanti sì. Il punto è che a bordocampo non c’è molta ressa, e non è detto che il tutto non sfoci presto in rissa.

Gli unici a voler correre per forza sono i sindaci a scadenza. Dovrebbe esserci Matteo Ricci, primo cittadino di Pesaro, ci sarà di certo Antonio Decaro da Bari. Ma tra gli schleiniani di più stretta osservanza c’è pure chi è pronto a mettere mano al Cencelli: perché non accada che a Bruxelles venga spedita una maggioranza espressione della minoranza (dem). E scusate se il ragionamento è un po’ contorto, ma questo è, di questo si discute.

Così riecheggiano le parole di quell’esp…

Lascia un commento