Settembre 6, 2023

Dentro la cena di Fratelli d’Italia a Palazzo Brancaccio. Meloni tra nostalgia, messaggio ai Gabbiani e “festa” d’anniversario…

Mentre ad attenderla sono già in molti, Giorgia Meloni si concede il lusso di un ingresso in sordina. Nessuna passerella dal portone principale, nessun saluto per i cronisti. Il presidente del Consiglio scivola all’interno dell’ultimo palazzo del Patriziato Romano da un’entrata laterale, perchè almeno questa sera non ha voglia dei flash dei fotografi. È dunque il suo, il solo ad essere ammesso alla festa. Così accade che ad un certo punto della cena Meloni monti sul piedistallo, impugni lo smarthphone e scatti la foto della compagine di Fratelli d’Italia al completo. Anzi no, della compagine di Fratelli d’Italia che l’obiettivo riesce ad inquadrare, tanto è folta la presenza di deputati e senatori all’evento organizzato in quel di Palazzo Brancaccio.

La storia narra che la residenza sia sorta nel 1880 per volontà del omonimo Principe Salvatore, esponente di una delle più antiche ed illustri famiglie del patriziato napoletano, e della sua consorte, la ricca ereditiera americana Mary Elisabeth Field. Ma qui, stasera, “non riconosciamo l’autorità di alcun principe“, afferma al telefono un deputato di Fdi evidentemente in estasi per lo spettacolo in corso, “qui abbiamo una sola regina!“. Non c’è bisogno di domandare a chi l’onorevole si riferisca. È un fatto che l’aura di Meloni sia oggi così potente da rendere superflua ogni discussione sugli equilibri di forza all’interno del partito.

Eppure la sovrana sente il dovere di rendere conto ai suoi. Per quanto affollata possa essere la tavolata di ministri riconducibili a Meloni – da Fitto a Santanchè, da Abodi a Nordio – sono i parlamentari semplici ad andare a caccia di baci sulle guance e selfie con Giorgia. Lei si presta volentieri. E il fatto che non sia presente nemmeno un microfono, quando prende la parola, restituisce l’idea di fare della serata un appuntamento tra (molti) intimi, la volontà di non attribuire a questa cena i contorni di un evento pubblico.

Il messaggio di Meloni ai suoi. Il segnale ai Gabbiani. L’iniziativa per l’anniversario della vittoria

Ma tra una calamarata di Gragnano con pomodoro Pachino, burrata e pistacchio ed un tiramisù conclusivo, la politica non manca. Anzi, abbonda. Meloni non è di molte parole, ma guardando negli occhi i suoi pronuncia una frase che a chi la conosce appare la “prova della sua solitudine“.

Meloni dice infatti di aver voluto organizzare a tutti i costi questa grande serata “perché mi mancate“. Un senatore dice di più: “Giorgia è nata e cresciuta come ragazza di partito, adesso è una donna delle istituzioni: è un percorso, ma è chiaro che le manchi la sua vita di prima“.

Ecco, a proposito di partito e delle sue dinamiche: Giorgia lancia anche un messaggio ai (pochissimi) dissidenti, ai “Gabbiani” dell’ex fedelissimo Fabio Rampelli per esempio, ed in definitiva a coloro che chiedono più confronto e meno accentramento di poteri. Sono gli stessi che invocano (invano) un Congresso nazionale da svolgere entro il 2023. Dovranno accontentarsi di partire da quelli locali: “Ci saranno le sedi di partito, i congressi e la normale routine“, assicura Meloni senza entrare in dettaglio.

Cosa che fa invece per annunciare la due giorni che coinvolgerà prossimamente …

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