Settembre 25, 2023

Il documento di Marattin al Congresso di Italia Viva: dalla lista unica alle Europee alla futura gestione del partito. I dettagli

Promette di far discutere – anzi, in realtà ha già iniziato – il documento di 20 pagine che Luigi Marattin presenterà al primo Congresso di Italia Viva, in programma il prossimo 15 ottobre.

“Per una comunità liberal-democratica libera e forte“, è il titolo scelto dal deputato napoletano. Ma forti sono soprattutto alcuni dei contenuti messi nero su bianco nel “contributo politico” che l’economista intende fornire al partito, pur precisando come la sua iniziativa non sia da intendersi come una mozione congressuale, perché essa non sarà ad associata alcuna candidatura, né verrà aperta alle sottoscrizioni, poiché “non abbiamo bisogno di contarci o organizzare correnti“.

Marattin premette dunque la volontà di sostenere la candidatura a presidente di Matteo Renzi (ad oggi candidato unico alla guida del partito), per ragioni che sente di riassumere in questa frase: “È la più grande intelligenza politica che il nostro paese ha vissuto negli ultimi decenni, e ha ancora molto da dare all’Italia e all’Europa“.

Epperò non inganni l’inizio soft dell’uomo più monitorato tra gli esponenti dell’area che si riconosce(va) nel Terzo Polo. Sì perché, secondo quanto raccolto dal vostro blogger, sono sempre di più coloro che guardano con attenzione alle mosse di Marattin, da alcune settimane protagonista – insieme all’azionista Enrico Costa – di un tour di incontri incentrati su fisco e giustizia che ha portato molti a domandarsi: “Dove vuole andare a parare Luigi?“. Ecco, la risposta è contenuta nel documento in questione. Ma è un fatto che i più maliziosi stiano già provvedendo all’esegesi del contributo “marattiniano” alla ricerca di eventuali segnali di fumo…

Marattin e la risposta alle accuse di ingratitudine. Rumours sugli attuali rapporti all’interno di Italia Viva

L’analisi di Marattin prende le mosse da lontano, ricostruendo in dettaglio le condizioni di partenza dell’Italia di ieri e i problemi di quella di oggi, nella consapevolezza che “ogni ragionamento politico sul futuro, non può che innestarsi su un’analisi del passato“. È lo stesso metodo di “studio” applicato al fenomeno del renzismo, che Marattin non rinnega (anzi) ma al quale sente la necessità di apportare i dovuti accorgimenti. “All”interno del nostro bellissimo percorso politico” – scrive Marattin – “ci sono in particolare due aspetti su cui occorre aprire una onesta riflessione critica, e non riguardano solo il passato“. Il primo è quello di “aver strutturato l’azione politica tralasciando quasi completamente quella partitica“, credendo che tutto “potesse essere affidato quasi esclusivamente alla co…

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