Ottobre 5, 2023

Forza Italia: il Congresso è già iniziato. Ronzulli lavora al dopo-Tajani. Gaffe di Cattaneo nella chat di partito. I sospetti degli azzurri

Fino a quando sarà possibile, Antonio Tajani tenterà di unire. D’altronde non è questo che fa da sempre? Negli ultimi anni di vita di Silvio Berlusconi, chiunque avesse da ridire sulla gestione di Forza Italia – molti, per inciso – bussava alla sua porta. “Antonio“, cominciava la perorazione, “io ho urgente bisogno di parlare col Presidente. Lui deve sapere che…ma lei…“. Lei era Licia Ronzulli. E l’accusa sempre la stessa: la gestione dispotica dell’agenda del Cavaliere, il filtro delle visite ad Arcore benevolo soltanto con pochi eletti.

Dinanzi a queste lamentele, Tajani ha ripercorso innumerevoli volte il seguente schema. Mano sulla spalla del malpancista di turno, a comunicare comprensione; poi la promessa di farsi portavoce della sua causa con Berlusconi in persona. Il cerchio veniva chiuso l’indomani, o al più tardi nel giro di qualche giorno, con apposita telefonata: “Ci ho parlato, non ti preoccupare“.

Se per anni si è sottoposto a questo rito è perché ha imparato sulla sua pelle come il valore più importante all’interno di un partito sia non tanto – o comunque non solo – la forza numerica che questo in Parlamento può esprimere, ma la compattezza che è in grado di rappresentare. È per tutta questa serie di ragioni, e per molte altre ancora, che risuonano come sirene d’allarme i sussurri che arrivano in questi giorni all’orecchio del segretario forzista. Come pure la conferma che “a furia di tirarla, la corda prima o poi si spezzerà“.

Se infatti la tre giorni di Paestum doveva diventare l’appuntamento in cui rilanciare l’unità del partito, dirigenti azzurri di attendibilità certa testimoniano a questo Blog come la convention abbia confermato l’esistenza di un clima che denota l’esatto opposto.

Sono stati in molti, tra un intervento e l’altro, a monitorare con dovizia i movimenti e i colloqui intrattenuti da colei che ancora oggi viene unanimemente considerata portavoce della linea alternativa a quella espressa da Tajani: Licia Ronzulli, appunto.

Perché è vero che la pesca esposta sul podio, a richiamare lo spot Esselunga, ha attirato le attenzioni dei giornali, ma i più navigati tra coloro che frequentano Forza Italia hanno badato più al dietro le quinte che alla copertina.

Così non sono passati inosservati gli avvicinamenti compiuti da Ronzulli nei confronti di molti dirigenti forzisti definiti “pesanti” nell’ottica della prima delle tante rese dei conti che il partito si appresta a vivere: il Congresso Nazionale.

Coordinatori di partito, assessori regionali: Ronzulli è apparsa chiaramente in modalità “campagna congressuale“. “Dobbiamo vederci, ci conto“, ha ripetuto a destra e a manca. Inviti che hanno attirato le attenzioni di tanti, a maggior ragione poiché indirizzati anche ad esponenti con cui, nel corso degli anni, non sono mancati gli attriti.

In questa intensa attività diplomatica c’è chi legge i prodromi di una partita che potrebbe ad un certo punto infiammarsi. Sì, perché tra i fedelissimi di Tajani si dà quasi per scontato che un esponente dell’ala ronzulliana finirà per contendere la leadership al segretario. Non con concrete ambizioni di sottrargli la guida d…

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