Ottobre 14, 2023

L’invasione di Gaza è questione di ore. Israele pronta all’impatto. Il primo obiettivo della campagna militare e i timori dell’Occidente

Ancora molto non si potrà attendere. Sebbene i partner internazionali predichino calma e moderazione, la sabbia nella clessidra ha quasi smesso di cadere. E non perché qualcuno l’abbia stesa sul piano. Il punto è che Israele è pronta all’impatto. Deve attaccare, e farlo presto se non vuole concedere al nemico un vantaggio. Perché il tempo rema contro Tel Aviv. Lo fa da quando Hamas ha pianificato gli attacchi, costringendo così l’avversario ad inseguire. E a maggior ragione lo fa adesso che Israele è impegnata negli ultimi preparativi della sua risposta.

Più vicini all’inferno che a qualcosa di umano, separati da uno strato di terrra spesso all’incirca venti metri, i terroristi rintanati nella città sotterranea approfittano della lunga attesa per spostare arsenali e rifinire piani che rendano un incubo la permanenza in quel di Gaza dei soldati israeliani. Per quanto comprensibile sia la voglia di non commettere errori, dopo i molti già messi a referto, Israele è dunque costretta da un’inerzia urgente a fare la sua mossa. E a chi chiede a cosa assomiglierà quest’invasione risponde a ragione: a qualcosa di mai visto.

L’ultimo messaggio di Netanyahu ai soldati al fronte. Quale sarà il primo obiettivo della campagna militare. Cosa teme l’Occidente

Esperti militari concordano sul fatto che la direzione più plausibile per l’inizio dell’offensiva israeliana sarà il nord di Gaza. E dunque sarà dal sud di Israele, dalla parte di Stato Ebraico che più ha sofferto il massacro palestinese, che partirà la riscossa. È nelle zone che per ore sono state abbandonate dall’esercito israeliano al massacro di Hamas, fra chi ha visto crollare in pochi minuti il mito della sicurezza cullato per anni, che quest’oggi Bibi Netanyahu si è recato in abbigliamento militare.

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2 commenti su “L’invasione di Gaza è questione di ore. Israele pronta all’impatto. Il primo obiettivo della campagna militare e i timori dell’Occidente

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