Dicembre 10, 2023

Netanyahu-Putin: telefonata al vetriolo. Il gesto di rispetto di Bibi, poi 50 minuti di fuoco. Gli attacchi a Macron e Scholz nell’ultimo gabinetto di guerra

Non si parlavano dal 16 ottobre scorso. In mezzo una visita di funzionari di Hamas a Mosca e una protesta veemente da parte di Israele. Ma chi sperava che una telefonata potesse riavvicinare Bibi Netanyahu e Vladimir Putin – complice una lunga frequentazione nel mare agitato della politica internazionale – è rimasto deluso.

Com’è andato il colloquio odierno? In estrema sintesi: linee telefoniche roventi, posizioni sempre più distanti.

Le stoccate tra Netanyahu e Putin. Bibi e gli attacchi a Macron e Scholz durante il gabinetto di guerra

La chiamata parte dal Cremlino mentre Netanyahu è impegnato in una riunione del gabinetto di guerra. Che fare? Il leader non ha dubbi: abbandona il summit per dedicarsi alla conversazione con il presidente russo. Un gesto di cortesia e rispetto nei confronti dell’interlocutore, ma non un indizio rispetto al contenuto della telefonata. Seguiranno infatti cinquanta minuti di scintille e colpi sotto la cintura. Per capire, basta leggere i resoconti stilati dai rispettivi staff. Il Cremlino pone l’accento sulla “catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza“. Certo, c’è la condanna “di principio” del “terrorismo in tutte le sue forme“, ma allo stesso tempo il richiamo ad evitare “conseguenze così disastrose per la popolazione civile“. Perifrasi utile a delineare la posizione ufficiale della Federazione Russa: la reazione di Israele agli attacchi del 7 ottobre è eccessiva.

Quanto Tel …

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