Gennaio 8, 2024

Israele e l’attacco preventivo contro Hezbollah. La telefonata Biden-Netanyahu con i caccia in volo. Blinken e “l’ultima chance” per la diplomazia

L’ora della grande paura è adesso alle spalle. E trovando il coraggio di voltarsi indietro, Israele vede lo strapiombo in cui ha temuto di cadere, sentendosi più forte di ieri. Lo Stato Ebraico davvero ha creduto che quello di Hamas fosse il colpo d’avvio di una manovra d’accerchiamento, l’attacco apripista per altri più intensi portati da Hezbollah ed Iran, finalizzati alla sua cancellazione. E mentre urlava al mondo la convinzione di distruggere i propri nemici, cercava nell’America una mano amica, l’appiglio cui aggrapparsi, pensando di non farcela.

Su una linea telefonica protetta, Joe Biden parla ora con l’amico Bibi Netanyahu. Sono i giorni dello shock, dell’incertezza che paralizza Israele, dei fantasmi ovunque. Nell’arco di 24 ore, i due leader possono arrivare a parlarsi anche tre volte al giorno. Eppure è una sola chiamata quella che può cambiare il destino del Medio Oriente. Ed è quella in corso.

La telefonata Biden-Netanyahu con i caccia israeliani in volo. La tentazione di un “first strike” sul Libano. La grande preoccupazione degli Stati Uniti

Attorno alle 6:30 del mattino dell’11 ottobre, funzionari israeliani hanno notificato con urgenza alle proprie controparti statunitense il forte convincimento che Hezbollah sia in procinto di lanciare un attacco nel nord del Paese. Non servono troppe spiegazioni in quel di Washington per comprendere la portata dell’informazione ricevuta: se Hassan Nasrallah – come Israele sostiene – ha ordinato alle sue truppe d’elite di attraversare il confine, significa che ha ricevuto semaforo verde dalla Repubblica Islamica. E che un largo conflitto in Medio Oriente è in procinto di scoppiare.

La macchina della Casa Bianca si mette in moto rapidamente. Il Consiglio per la Sicurezza Nazionale USA presieduto da Jake Sullivan viene convocato in fretta e furia. Attorno a un tavolo, tra gli altri, si osserva la presenza del capo del Pentagono, Lloyd Austin, del direttore della CIA, Bill Burns, e del segretario di Stato, Anto…

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