Gennaio 22, 2024

Stati divisi di +Europa. Bonino, Magi, Pizzarotti: viaggio al Centro per la “lista di scopo”. Tra paletti, veti e possibili alleanze

Sognano gli Stati Uniti d’Europa, ma sono anzitutto divisi all’interno. Vorrebbero una lista comune alle prossime Europee, ma si accontenterebbero di non scornarsi tra loro. Sussurri, voci, scenari. Il quadro che emerge dal mondo centrista, liberal-democratico, riformista, un tempo non troppo lontano “terzopolista” e domani chissà, è confuso, magmatico, in perenne via di (ri)composizione. Solo su una cosa tutti concordano: la tradizione della casa è rispettata, ci si spacca con cura.

Per avere il senso del momento basterebbe presenziare alle riunioni a porte chiuse dei vertici di +Europa.

È questo il centro di gravità permanente riconosciuto di tutti i tentativi di scacciare gli istinti kamikaze che potrebbero – per assurdo, ma neanche tanto – portare un’area politica accreditata del 10% dai sondaggi a non eleggere alcun rappresentante al prossimo Parlamento Europeo. È il rischio paventato ad esempio da Italia Viva: “Siamo tre partiti: noi, Azione e +Europa“, spiega un deputato renziano, “nessuno è sicuro, da solo, di superare lo sbarramento del 4%. Tutti lo sappiamo. Eppure nessuno oltre a noi sembra volerne prendere atto“.

Oddio, qualcuno in realtà ci sarebbe, tornando come promesso alle riunioni di +Europa. L’ex segretario del partito, ad esempio, Benedetto Della Vedova, è tra coloro che chiedono di (ri)partire dalla proposta di Emma Bonino. E cioè dalle adesioni al manifesto degli Stati Uniti d’Europa che sarà al centro …

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