Febbraio 13, 2024

“Ciao, sono Elly”. I retroscena sulle due telefonate Meloni-Schlein. Il segnale di fumo del governo, la soddisfazione della segretaria dem, il nervosismo M5s

Ciao, sono Elly“. Arriva nel primissimo pomeriggio la telefonata della segretaria del Pd. Schlein chiama, Meloni risponde. Un contatto inizialmente rapido, un amo lanciato dalla leader democratica per valutare la disponibilità al dialogo del capo del governo, mentre alla Camera maggioranza e opposizioni definiscono i dettagli delle loro mozioni sul conflitto in Medio Oriente. Pochi preamboli: è di questo che intende parlare Schlein. E il premier vuole ascoltare.

La telefonata arriva a sorpresa, senza che nei giorni precedenti sia stato prima stabilito un canale privilegiao tra le parti. Sì, i rispettivi staff hanno preso da un po’ di tempo a confrontarsi sulle regole d’ingaggio che dovranno caratterizzare il confronto tv tra le due donne più influenti della politica italiana, ma un dialogo sulla guerra di Gaza non risulta all’ordine del giorno. C’è solo un dettaglio che balza all’attenzione dei cronisti più attenti: un avverbio di tempo buttato lì da Schlein a margine dell’iniziativa con Bonelli e Fratoianni per dire no al progetto del Ponte sullo Stretto: “Con Meloni non ci siamo ancora sentite“, dice la segretaria dem. Ancora, appunto. Lo faranno da lì a poco.

La prima telefonata è positiva. Sulla plancia di comando del Pd, del resto, in mattinata si è accesa una spia interpretata come un segnal…

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