Febbraio 22, 2024

Rumours su una possibile richiesta di annessione della Transnistria alla Russia. La situazione, i rischi per la Moldova e il possibile coinvolgimento ucraino

Grande attenzione agli sviluppi in Transnistria, lingua di terra compresa fra Moldova e Ucraina, de iure appartenente a Chisinau, ma di fatto enclave separatista controllata da Mosca. Proprio le mire del Cremlino tengono in apprensione in queste ore il governo centrale moldavo, da tempo impegnato a fronteggiare le sortite di una guerra ibrida avente come obiettivo il rovesciamento della leadership moldava filo-occidentale.

Eppure l’abitudine all’ostilità russa non rende meno preoccupante lo scenario ipotizzato dopo le ultime provenienti da Tiraspol. Ad andare in scena sono infatti le avvisaglie di un’escalation politica lungamente temuta e forse realmente alle porte.

Da qui a pochi giorni, per la precisione il 28 febbraio, a riunirsi sarà il Congresso dei deputati di tutti i livelli della Transnistria. La riunione, almeno ufficialmente, servirà a coordinare una risposta alla profonda crisi vissuta dallo “Stato fantasma”, pronto ad accusare la Moldova di “blocco economico” per l’applicazione di regole doganali che rendono ben più complicato per Tiraspol il rapporto commerciale con Russia e Bielorussia.

Ma ai più non sfugge il particolare tempismo di un’assemblea nota storicamente per essere convocata soltanto in casi eccezionali: 6 volte negli ultimi 34 turbolenti anni, e l’ultima nel 2006, preludio di un referendum che con il 97% dei consensi espresse voto favorevole all’ipotesi di adesione alla Federazione Russa.

Domanda: è un caso che la riunione in questione abbia luogo all’immediata vigilia dell’atteso discorso di Vladimir Putin allR…

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