Aspettando la rappresaglia. Iran e Israele a rischio escalation. Le opzioni di Teheran. I contatti dietro le quinte con gli USA e gli indizi di Khamenei
Quando si parla di Medio Oriente bisogna fare i conti con la storia. Il contesto è quello di una giungla: chi mette un piede in fallo rischia la vita. Vale per le persone, ma pure per gli Stati. Quello israeliano è pressoché circondato. I suoi antagonisti nel migliore dei casi tendono a non riconoscerne l’esistenza, nel peggiore si danno come obiettivo la sua distruzione. Gli attacchi del 7 ottobre hanno alimentato il senso di isolamento della gente di Israele, la paura atavica di scomparire, e un senso d’urgenza: fare qualcosa, ripristinare la deterrenza, per non essere risucchiati nel burrone del Male.
Il raid di ieri a Damasco contro Muhammad Reza Zahedi, figura chiave dei Guardiani della Rivoluzione, va esattamente in questa direzione: Gaza è una parte del dipinto, il quadro completo è più ampio, vede Israele impegnata su più fronti. L’obiettivo è sempre lo stesso: mettersi al riparo dai nemici di ieri, di oggi, di domani, saldare gli equilibri, se necessario riscriverli a proprio vantaggio.
Da qui la premessa: siamo abituati al rumore di fondo di un conflitto a bassissima intensità fra Israele e Iran, alle scaramucce tra i due pesi massimi del Medio Oriente. Come pure ai costanti allarmismi che accompagnano le sortite dell’uno e dell’altro. Eppure questa volta bisogna fare attenzione: sul pannello di controllo lampeggiano diverse spie. Gli elementi per un’escalation sono davanti ai nostri occhi, basta leggere gli appunti sul taccuino.
I segnali dall’Iran, i canali di comunicazione con gli USA, il timing e le opzioni di Teheran
Cosa abbiamo al momento?
- A) L’uccisione da parte di Israele di uno dei più alti comandanti militari iraniani. Chi era Zahedi? Un volto storico dei Guardiani della Rivoluzione, un uomo vicinissimo a Qassem Soleimani, una figura chiave per le operazioni dei pasdaran in Libano, in Giordania, in Siria.
- B) La creazione di aspettative in Iran sull’ipotesi di una rappresaglia. I media statali stanno inondando la popolazone di immagini di Zahedi fin dalle ore immediatamente successive all’attacco. La Repubblica Islamica ha giurato vendetta. La Guida Suprema, Ali Khamenei, ha attribuito al generale ucciso lo stesso grado militare di Soleimani. Cosa siginifica? In sintesi che l’Iran non è intenzionato a nascondere la portata dello smacco. Al contrario: lo sta sottolineando, per giustificare una risposta di almeno pari entità.
Nelle ultime or…
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