“Netanyahu teme il mandato d’arresto dell’Aja”. Contatti frenetici: cosa rischia Israele e il possibile ruolo di Joe Biden
Presentandosi davanti alle telecamere, il primo ministro ha giurato ai suoi connazionali: “Non smetteremo mai di difenderci. Le decisioni del Tribunale dell’Aja non influenzeranno le azioni di Israele“. Eppure chi osserva da vicino le dinamiche del governo di Tel Aviv giura che poche volte scrutando l’orizzonte, al netto dei molti anni trascorsi al potere, Bibi Netanyahu sia stato così turbato come in queste ore. È proprio l’esperienza a suggerirgli preoccupazione, per alcuni pura paura: perché le prossime ore potrebbero cambiare la sua storia personale, certo, ma con essa anche la traiettoria dello Stato Ebraico.
Ormai da giorni, nei contatti intercorsi coi fedelissimi e con gli esponenti dell’esecutivo, il tema ritorna con insistenza, e sempre accompagnato dagli stessi interrogativi: abbiamo garanzie? Possiamo dirci certi che Karim Khan non premerà il grilletto?
“No“: ogni volta la risposta è quella che Netanyahu non vorrebbe sentire. …