8 Maggio 2024

Il segnale nucleare. Perché le ultime esercitazioni ordinate da Vladimir Putin sono diverse. I documenti classificati, la dottrina russa. E come dovrebbe rispondere la NATO

Stanco di leggere? Ascolta l'audio dell'articolo

I telefoni dei funzionari occidentali squillano all’impazzata da qualche minuto quando il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, tenta di riportare la calma. La notizia che Vladimir Putin ha ordinato lo svolgimento di esercitazioni nucleari ha fatto sì che il panico si diffondesse ai quattro angoli d’Europa con una certa rapidità.

Eppure il tentativo di Roma di circoscrivere la mossa del Cremlino a semplice routine, le parole con cui Crosetto chiede di non attribuire alla notizia “una rilevanza superiore a quella che ha” – perché farlo “non serve a migliorare la situazione” e “il rischio è quello di aumentare il nervosismo e le reazioni spropositate” – mancano in realtà di un pezzo.

Perché Crosetto fa il ministro della Difesa, e il suo mestiere – a maggior ragione di questi tempi – è cercare di garantire la sicurezza del Paese.

Ma garantire la sicurezza del Paese non equivale a raccontare la verità in tutti i suoi dettagli, almeno non sempre.

Perché è un fatto – scacciando con forza ogni sconsiderato allarmismo e tenendosi comunque ben distanti dai consueti catastrofismi – che le ultime esercitazioni ordinate da Putin non siano propriamente la norma, non siano come tutte le altre.

Perché le ultime esercitazioni nucleari russe sono diverse. Viaggio nella dottrina nucleare russa e tra i documenti classificati: in quali casi Mosca prevede di utilizzare una testata atomica. I 4 segnali che potrebbero anticiparne l’uso. Il messaggio all’Occidente e come dovrebbe rispondere la NATO

La premessa è la seguente: ha ragione chi sostiene che non è certo la prima volta che la Russia decide di dare una lucidata al proprio arsenale. Capita con cadenza più o meno regolare a più tutte le potenze nucleari, anche in questa porzione di mondo. Ma è il messaggio che l’esercitazione russa porta in dote la vera notizia, il fattore che fa la differenza.

Mosca dichiara infatti apertamente che la necessità di testare la prontezza delle sue armi nucleari tattiche è da ricondurre non tanto alla routine di una potenza nucleare, ma alla necessità di risposta a una precisa minaccia proveniente da occidente.

Breve promemoria: non è mai importante quanto di vero vi sia nelle accuse della Russia. È sempre importante la percezione di Mosca, la narrazione che intende dare alla realtà.

Il primo a descrivere le intenzioni del Cremlino è Dmitry Peskov, portavoce di Vladimir Putin. Anche questo non è un dettaglio: nella catena di com…

Lascia un commento