Marzo 7, 2022

USA irritati con Israele: il viaggio di Bennett da Putin diventa un caso. Poi il chiarimento Blinken-Lapid

C’ha provato Israele, a cavarsela con un escamotage comunicativo. E bisogna riconoscerglielo: se non fosse stato per il puntiglio di Washington, per la sua volontà di ricevere compensazione, sarebbe pure riuscita nell’impresa di convincere il mondo intero che la missione diplomatica di Naftali Bennett altro non era che il punto esclamativo, la ciliegina sulla torta, di uno sforzo complessivo di tutto l’Occidente per cercare di portare a più miti consigli quello scellerato di Vladimir Putin.

Dalla sua, e a discolpa degli analisti caduti nel tranello, vi era poi la consuetudine con gli Stati Uniti, il legame che porta l’America a pensare Israele come una sorella minore.

In nuce: l’impossibilità di credere che una missione tanto delicata fosse stata organizzata senza prima ottenere l’avallo della Casa Bianca.

Eppure così non è stato, a dispetto delle veline passate ai giornalisti mediorientali subito dopo la scoperta del viaggio “segreto” al Cremlino.

Naftali Bennett è andato a Mosca di sua spontanea iniziativa. Legittimo, si intende, per il capo di governo di una delle potenze tra le più influenti al mondo. Ma pure inusuale però, al punto da portare gli USA a schierare il capo della propria diplomazia in un vertice in Lettonia.

L’incontro in campo neutro. E Gerusalemme china il capo

Bastava leggere tra le righe dello spettacolo andato in scena in quel di Riga oggi, non casualmente in campo neutro, protagonisti il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid, per comprendere che si era in presenza di un incontro riparatore bello e buono.

Il rappresentante di Gerusalemme pronto a chinare il capo, a ribadire a favore di telecamere, perché tutti potessero sentire, che “non c’è alternativa alla leadership americana“. Per poi aggiungere un attimo dopo, a mo’ di giustificazione della posizione israeliana, che lo Stato ebraico “come tutti gli altri Stati” si dedica “ad evitare lo spargimento di sangue” ed “è parte” – attenzione, non capofila – “dello sforzo mond…

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