Luglio 10, 2021

Draghi snobba Conte: il leader M5S per lui è Grillo

All’incertezza dei parlamentari M5S, disorientati dalla guerra per il potere tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, ha risposto per via indiretta Mario Draghi nell’ultimo Cdm.

Quando la trattativa per l’approvazione della riforma Cartabia sembrava essersi arenata, quando gli esponenti di pentastellati hanno manifestato l’intenzione di dare seguito al parere espresso dai gruppi e optare per l’astensione, il presidente del Consiglio ha composto il numero di telefono dell’unica persona che reputava titolata ad esprimere la posizione dei 5 Stelle: Beppe Grillo.

Non ha perso tempo dietro alla narrazione giornalistica della diarchia. Neanche per un istante, per intenderci, ha pensato di chiamare Giuseppe Conte, dopo aver sentito il Garante. E non per una mancanza di rispetto. Al suo predecessore, quando la sua elezione a leader M5S sembrava questione di giorni, aveva già assicurato la disponibilità ad incontrarsi a Palazzo Chigi per discutere dell’agenda di governo.

Se non fosse che Conte, però, al vertice dei 5 Stelle non è mai arrivato, limitandosi a restare leader in pectore, niente di più.

Rispettoso dei ruoli, abituato a ragionare sui fatti piuttosto che sugli spin e sulle narrazioni dei giornali, Mario Draghi ha dipanato la matassa 5 Stelle parlando con Grillo, ritenendolo abbastanza.

D’altronde per il premier nulla è cambiato: è con il comico, infatti, che si è confrontato nelle consultazioni propedeutiche alla nascita del suo governo. Conte è solo un aspirante leader, un precedessore cui ha fornito il dovuto rispetto – e forse anche qualcosa di più – al momento del passaggio di consegne e poi in Parlamento, risparmiandogli l’umiliazione di infierire sul tanto “non fatto” dal suo esecutivo.

Quella telefonata a Grillo si inserisce perfettamente nel solco del rispetto degli equilibri di maggioranza da curare, nell’attenzione che un premier deve al numero uno del primo partito del Parlamento. Per questo motivo non è stata smentita, e difficilmente lo sarà.

Nessun tentennamento, nessuna esitazione. Alcun imbarazzo nel dire che con Conte si parlerà se e quando avrà un ruolo. Per ora non ce l’ha. Il metodo Draghi non prevede il confronto con leadership allo stato gassoso.

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