Agosto 29, 2021

Letta a Siena senza simbolo Pd: se il segretario si vergogna del suo partito

Enrico Letta correrà a Siena senza simbolo del Pd. La spiegazione ufficiale, quella fornita ai media, sa tanto di giustificazione: alle suppletive si corre come coalizione, dunque non sarà presente alcun simbolo. Né del Pd, né del Movimento 5 Stelle, né di Italia Viva, eccetera.

Al di là dei racconti di comodo, però, la verità è un’altra: non c’è generosità che tenga, un segretario nazionale che gareggia in un’elezione non può presentarsi senza il simbolo del proprio partito a suo sostegno. Per essere chiari: la scelta di depositare in Corte d’Appello a Firenze un logo composto dalla scritta bianca “Con Enrico Letta” su sfondo rosso intenso – direi rosso imbarazzo – non può non avere un significato politico. Soprattutto in una terra, la Toscana, la cui storia è legata a doppio filo a quella della sinistra italiana.

Ecco perché la scelta di Enrico Letta non può essere interpretata come un gesto di apertura verso gli altri componenti la coalizione. Piuttosto come la conferma di un imbarazzo, l’ammissione di una debolezza, che Letta non ha avuto il coraggio di sfidare. E non può non pesare, in questa riflessione, anche il momento che sta vivendo Mps, la banca più antica del mondo che naviga acque agitate e delle cui sorti il Partito Democratico è stato negli anni ampiamente responsabile.

Se Letta crede che basti sbianchettare il simbolo del Pd per cancellare anni di gestione scriteriata è un illuso. Ma anche questo aspetto arriva in secondo piano. Il punto è che un segretario che ha lasciato intendere di giocarsi a Siena la partita politica più importante della sua vita non può in nessun caso rinunciare alla storia e ai valori che si propone di rappresentare. Così facendo consente agli avversari di dire che il primo a vergognarsene è proprio lui. E a quel punto, allora, perché votarlo?

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