Dicembre 31, 2018

Le pagelle dei politici nel 2018, secondo me

La cosa buona del 2018 a livello politico? Che sta per finire. Battute a parte, analizziamo l’anno che è appena trascorso. Doppia pagella per i protagonisti principali: un voto “generale”, diciamo “oggettivo”, e un’altro “personale”, le pagelle secondo me.

MATTARELLA, VOTO GENERALE: 9. Messo di fronte al terremoto politico del 4 marzo è riuscito nell’impresa di far nascere l’unico governo veramente possibile. Sempre vigile nei momenti più delicati, su tutti il caso Diciotti, quando il suo intervento ha sbloccato lo stallo inumano sui migranti imposto da Salvini. Avrebbe certamente preferito altri interpreti alla guida del Paese, ma come dice Paolo Savona (non uno a caso) “‘chest so’ ‘e carte e cu chest s’adda jucà”. VOTO SECONDO ME: 10. Ha tenuto insieme un Paese che nei giorni della formazione del governo rischiava l’implosione. Offeso sul personale da Di Maio, che ne ha vergognosamente chiesto l’impeachment, ha continuato a difendere la Repubblica e si è fatto garante della Costituzione. Sergio Mattarella è un gran signore e un grande Presidente. Godiamocelo.

SALVINI, VOTO GENERALE: 8,5. Politicamente non si può negare sia l’uomo dell’anno. Ha sconfitto Berlusconi in casa sua, portato la Lega dal 4 al 17% delle elezioni, e i sondaggi lo danno ora sopra il 30%. Di più: è andato al governo e chissà come (eh, chissà) ne è diventato il padrone assoluto. E’ l’uomo più popolare del momento, il dominus della scena italiana. Gli mancano un paio di step: vincere le elezioni da solo per diventare premier e conquistare l’Europa. VOTO SECONDO ME: 4,5. E’ il megafono del razzismo di Stato, il traditore di milioni di elettori di centrodestra che hanno votato Lega e si sono ritrovati con Di Maio. Il Nord produttivo inizia già a borbottare, la politica economica del governo non è quella promessa. Fornero superata? Macché. Prima o poi gli italiani si stancheranno dei tweet con pane e nutella, capiranno che c’è altro oltre alla battagli anti-migranti, si accorgeranno che c’è vita, oltre Salvini.

DI MAIO, VOTO GENERALE: 6. A Giggino quel che è di Giggino: si è candidato e ha preso il 32%. Bravo. Poi basta però. Tanto caos e tante retromarce. Ilva chiude? No. Il Tap salta? No. La prossima promessa tradita (per fortuna) sarà sulla Tav. La manina denunciata da Vespa, che si è poi scoperta essere la sua, è stata una gaffe clamorosa. Nel 2019 si gioca tutto sul reddito di cittadinanza. VOTO SECONDO ME 4,5: La sceneggiata sul balcone di Palazzo Chigi è da censura, la frase per cui la povertà è stata abolita lo perseguiterà per sempre, purtroppo.

CONTE, VOTO GENERALE 5,5. Nelle ultime settimane si è ritagliato un ruolo da mediatore tra Salvini e Di Maio, è andato in Europa a fare la parte del poliziotto buono. Però da avvocato del popolo è diventato avvocato del governo, il ché non depone bene…VOTO SECONDO ME: S.V. Conte chi?

RENZI, VOTO GENERALE: 5. La sua colpa più grande è, per dirla alla sua maniera, quella di non aver usato il lanciafiamme nel Pd. Ha fatto salire a bordo più o meno tutti. E il 4 marzo è andato a fondo con tutta la barca. Giuste le dimissioni il giorno dopo la debacle. Giusto l’aver ostacolato l’intesa col M5s. Lo volevano gli elettori. Talento ha talento, eppure…VOTO SECONDO ME: 5,5. Da troppo tempo è chiaro che Renzi e il Pd non hanno nulla da condividere. Serve coraggio per lanciare un nuovo partito, per ammettere che quella casa non è la sua, che forse non lo è mai stata. Ogni giorno nel Pd è un giorno perso.

BERLUSCONI, VOTO GENERALE: 5. Per la prima volta un candidato di centrodestra, Salvini, prende più voti di lui. Forza Italia è ai minimi storici. E l’età avanza. Lui non si arrende, è vero, ma le prossime Europee possono essere l’ultimo atto della sua storia politica. O risorge per l’ennesima volta o questa volta è finito, davvero. VOTO SECONDO ME: 6. Per ciò che è stato il 4 marzo, riletto oggi quel 14% ha del miracoloso. Berlusconi è un leone ferito, ma pur sempre un leone. Raggiunge la sufficienza in extremis: l’iniziativa dei gilet azzurri è il segnale che finalmente ha elaborato il lutto del tradimento della Lega. C’ha messo un po’ troppo, ma meglio tardi che mai. E poi c’è la scena al Quirinale, quella in cui conta accanto a Salvini. Momenti da ricordare…

4 commenti su “Le pagelle dei politici nel 2018, secondo me

  1. Troppo generoso con le valutazioni personali di Salvini e Di Maio … e anche con quella di Berlusconi
    A mio parere non si può dare la sufficienza a chi ha portato l’italia a questo degrado culturale e morale che ha permesso oggi ai nuovi populisti/ sovranisti/totalitaristi di continuare sulla strada del peggioramento continuo!

    La leggera insufficienza a Renzi ci sta’ per come si è presentato alle elezioni del 4 marzo, ma bisogna dargli atto che l’unico arcobaleno in Italia lo si è visto durante la sua Legislatura.

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